Serbatoio

Si tratta del Serbatoio di arrivo e decantazione dell’acquedotto romano, acquedotto costituito da un cunicolo sotterraneo coperto a volta e con pareti in opera laterizia che percorreva il crinale del colle per una lunghezza di oltre km 1,5.

Piazza Minerva

Piazza Minerva è un compendio di poetica, simbolismo e funzioni. Progettata dall’artista romano Giuliano Giganti, ha come motivo conduttore l’uomo raffigurato come sagoma, l’uomo geometrico, che ora esalta la tecnologia simboleggiata dall’automobile, ora stringe fra le braccia la nuvola come metonimia della natura.

Edificio “a nicchioni”

Si tratta di una struttura di contenimento, realizzata presumibilmente nelle prime fasi di urbanizzazione, che permetteva il raccordo dei vari terrazzamenti in base ai quali era organizzata la città.

Palazzo Comunale

La fronte del Palazzo Comunale, lungo il C.so Giannelli, conserva murate quattro interessanti epigrafi romane, di cui due in copia e due originali.

Collegiata di San Lorenzo

La chiesa, a pianta circolare con otto colonne che sorreggono gli archi a tutto sesto, venne costruita fra il 1790 e il 1800. Dal 1925 iniziò la sua ristrutturazione e la decorazione secondo lo stile del tempo. Nello stesso periodo Ciro Pavisa (1890-1973) affrescò l’abside con cinque episodi della vita di San Lorenzo.

Mura

Le Mura costituiscono uno degli esempi di fortificazioni fra i più appariscenti e meglio conservati delle Marche. Perfettamente aderenti alle necessità imposte dalla conformazione del pendio su cui sorge la città, la loro costruzione risponde piuttosto che a delle necessità difensive – nell’Italia augustea ormai pacificata anche il problema del brigantaggio era ormai estremamente ridotto – ad una volontà di autoaffermazione e auto-rappresentazione della città, emblema e simbolo della comunità e strumento propagandistico.

Porta Trento e Porta Piave

Le mura di Urbisaglia medievale erano interrotte da due porte ogivali, Porta Piave (già denominata Porta Fiastra perché si affaccia sulla valle del Fiastra) e Porta Trento (già Porta Entogge, dalla valle del torrente Entogge). Quest’ultima, con una ghiera in cotto, è ad arco acuto e parzialmente interrata. Imponente il fornice che delimita uno spazioso vano con volta a botte. Le porte avevano la funzione di isolare il paese durante la notte e quando scoppiavano casi di epidemia. In questo caso restava aperta solo Porta Piave (Fiastra), nella quale le guardie cittadine dovevano effettuare severissimi controlli ai forestieri che si presentavano, sotto la rigida responsabilità di due deputati eletti dal Consiglio Comunale.

Chiesa del SS. Crocifisso

E’ questa una delle Chiese di cui difettiamo maggiormente di notizie, per quanto la sua edificazione sia di data relativamente recente. Forse esse andarono perdute insieme a molte altre, non meno interessanti, nella soppressione degli ordini religiosi del 1810 e 1860.

Ad ogni modo i documenti ci fanno certi che verso il 1500 esisteva fuori delle Mura di Urbisaglia un “sacellum” o cappellina dedicata al SS. Crocefisso.

Abbazia di Chiaravalle di Fiastra

L’abbazia venne fondata nel 1142 dai monaci cistercensi provenienti dall’abbazia madre di Chiaravalle di Milano.

Parco Archeologico di Urbis Salvia e Rocca

Il Parco gravita nell’area della colonia romana di Urbs Salvia, che si estende su di una superficie di circa 40 ettari , a cavallo della Strada Statale 78, tra le frazioni di Convento a Sud e Maestà a Nord. L’ assetto monumentale che la città ancor oggi conserva va riferito ad un piano urbanistico coerente ed unitario avviato a partire dall’ età augustea e proseguito in quella tiberiana, caratterizzato dallo sfruttamento e monumentalizzazione dei terrazzi naturali che caratterizzano questo lato della valle del Fiastra, costituendo certamente un imponente effetto scenografico.

Rocca medioevale

Imponente costruzione destinata alla difesa della valle, fu più volte danneggiata dalle guerre tra i signori dei castelli limitrofi.

Acquedotto

Presenta le pareti in opera laterizia ed il cunicolo a volta. Ha pareti rivestite da cocciopesto idraulico ed una capacità massima di mille metri cubi d’acqua. La cisterna è articolata su due vani lunghi 51 m., larghi m.4.20.

Sacrario ai Caduti di tutte le Guerre – Museo delle armi e delle uniformi militari

Folkloristicamente conosciuto come “il Sacrario”, il Museo delle Armi e delle Uniformi Militari occupa in realtà un sito prestigioso essendo ospitato dalla Chiesa di San Biagio, struttura posta appena al di fuori della Cinta muraria e da sempre, per i paesani, ipotetico anello di congiunzione tra i ruderi di Urbs Salvia e la Città contemporanea.

Criptoportico

Si sviluppa con pianta ad U intorno al tempio dedicato alla Salus Augusta, come attesta la scritta “Salus Augustae Salviensis” presente sui bolli impressi sui mattoni dell’officina.

Anfiteatro

Costruito fuori dalla cinta muraria, a margine della Salaria Gallica, è uno degli anfiteatri romani meglio conservati nelle Marche. Fu fatto erigere intorno all’81 d.C. da Lucio Flavio Silva Nonio Basso, come si legge nell’iscrizione conservata nel Museo Archeologico di Urbisaglia.

Chiesa SS. Addolorata

E’ la chiesa più antica esistente nel centro storico. Non si conosce con precisione quando sia stata edificata, ma le sue forme architettoniche la fanno risalire al XV sec. circa. Dai documenti storici risulta che questa era la sede della pievania di S. Lorenzo prima della costruzione della Collegiata di S. Lorenzo del 1800. Nel 1828 la chiesa, non più sede parrocchiale, fu acquistata dalla Confraternita dell’Addolorata, che le attribuì il nuovo nome e ne fece la propria sede.

Teatro

Fatto costruire da Gaio Fufio Gemino negli anni precedenti il 23 d.C., sfrutta il pendio del colle secondo modalità costruttive di origine greca. Fu realizzato in opera laterizia con nucleo cementizio, e subì dissesti già in epoca antica a causa di movimenti franosi. Le sue imponenti dimensioni testimoniano l’importanza di Urbs Salvia in epoca augusteo-tiberiana e la sua monumentalità contribuì notevolmente all’esaltazione dell’immagine della città, dominando il foro con un imponente effetto scenografico.

Durante le campagne di scavo, avviate già nel XVIII sec., furono rinvenuti, tra l’altro, una testa di Apollo, due statue acefale una femminile ed una raffigurante un personaggio togato, conservate presso il Museo Archeologico statale di Urbisaglia.

Chiesa della Madonna della Maestà

La chiesa chiamata anche S. Maria del Massaccio di aspetto modesto, con porta rinascimentale. La cappella incorpora un’antica edicola ricavata sui resti di un manufatto romano. Fu edificata in riconoscenza alla Vergine per aver liberato dalla peste.

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